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Chief Data Officer (CDO): ruolo e responsabilità

La figura professionale abilita la strategia dei dati e dunque la business strategy in aziende data-driven. Ecco quali responsabilità ha e quanto guadagna

Pubblicato il 18 Ott 2023

Guida l'innovazione, sviluppa strategie digitali e sfrutta le tecnologie emergenti per ottenere vantaggi competitivi: scopri come un CDO può portare la tua azienda nel futuro digitale.

CDO, acronimo di Chief Digital Officer, è un ruolo manageriale all’interno di un’organizzazione che si occupa della trasformazione digitale e della strategia digitale aziendale. Il CDO è responsabile nel guidare l’innovazione digitale e di sviluppare nuove strategie per sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla tecnologia e dai canali digitali.

Ha il compito di identificare le opportunità di miglioramento attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali, di sviluppare e implementare soluzioni innovative per soddisfare le esigenze dei clienti e di aiutare l’azienda a rimanere competitiva sul mercato.

Le responsabilità del CDO possono variare in base all’azienda, ma solitamente includono:

  • definizione di una visione digitale aziendale
  • gestione di partnership strategiche con fornitori di tecnologia,
  • supervisione del sviluppo e implementazione di iniziative digitali,
  • analisi e la valutazione delle performance digitali.

Il CDO gioca un ruolo chiave per aiutare l’organizzazione ad adattarsi ai cambiamenti tecnologici e digitali, adottando nuovi processi, modelli di business e strategie di marketing basati sul digitale.

Dunque il CDO (Chief data officer) è il manager dedicato alla data strategy aziendale.

Il ruolo del Chief Digital Officer è in costante evoluzione e può variare in base alle specificità dell'azienda e del settore in cui opera. Tuttavia, il suo obiettivo principale rimane quello di guidare l'azienda verso una strategia digitale efficace, consentendo di sfruttare appieno le opportunità offerte dalla trasformazione digitale

Di cosa si occupa il Chief Data Officer (CDO)

Il Chief data officer (CDO) è figura centrale all’interno dell’azienda che si occupa della gestione dei dati e assume un ruolo sempre più significativo nell’ambito corporate.

La sua principale responsabilità è valorizzare l’importante risorsa dei dati, trasformandoli da un asset tangibile a uno intangibile. Come owner della strategia dei dati, il CDO deve avere una profonda comprensione del business e saper comunicare efficacemente con il management.

Inoltre, deve possedere capacità di leadership, empatia e relazionarsi in modo aperto con gli operatori. Promuove la data literacy, favorendo la diffusione della cultura e l’alfabetizzazione dei dati all’interno dell’azienda, sia dal basso verso l’alto che dall’alto verso il basso.

Il CDO è responsabile di delineare, adottare e sviluppare i metodi che consentono all’azienda di raccogliere, gestire e governare i dati, individuando nuove opportunità di business in un contesto data-driven.

Svolge un ruolo di supporto nella strategia aziendale e collabora con il CEO, il CFO, il direttore generale e il CIO, fungendo da collegamento. In questa posizione, il CDO trasferisce le strategie digitali ai diversi settori aziendali, sperimentando nuovi strumenti e promuovendo lo sviluppo delle competenze digitali dell’intero team.

What's the difference between a Chief Data Officer and a Chief Information Officer?

What's the difference between a Chief Data Officer and a Chief Information Officer?

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Video: La differenza fra il CDO e il CIO

Di quali skill ha bisogno un Chief Data Officer

Il CDO (Chief Data Officer) deve avere un background tecnico, ma avere anche competenze di business e legate alle risorse umane, per indirizzare al contempo il processo di trasformazione e la collaboration in tutta l’azienda.

Il ruolo del CDO (Chief Data Officer) sta conoscendo varie declinazioni. In alcuni Paesi sta acquisendo competenze anche in ambito sostenibilità (per rispettare Agenda 2030 nei Paesi dell’America Latina e penisola iberica) ed etica (Paesi nordici).

La differenza con il data scientist è che questa seconda figura vanta soprattutto competenze matematiche e statistiche.

Il CDO gioca un ruolo fondamentale nell'educare e sensibilizzare tutti i membri dell'organizzazione sulla cultura digitale e sull'importanza di adattarsi ai cambiamenti tecnologici.

Differenze tra CEO e CDO

Il Chief Executive Officer (CEO) è la figura apicale: in italiano è l’amministratore delegato che ricopre il ruolo esecutivo più alto all’interno di una società ed è il responsabile di tutte le fondamentali decisioni aziendali oltre a presentarsi come il volto pubblico dell’azienda.

Il CEO ricopre il ruolo di vertice, invece il CDO fa parte del middle-top management. Nella gerarchia dei C-level fa ancora parte della fascia B. Il CDO conosce tutti i dati aziendali, dunque gli asset e in teoria è in grado di valutare le potenzialità di business. Per queste caratteristiche, il CDO potrebbe fare carriera in futuro.

Come diventare Chief Data Officer

Esistono tre rami di CDO:

  • il professionista che arriva dall’area delle consulenze;
  • la seconda famiglia è quella degli ex CIO;
  • il terzo ramo è quella che proviene dal CFO.

Il Chief Data Officer che proviene dal settore delle consulenze, ha familiarità con il change management, per accompagnare, monitorare e supervisionare la transizione digitale, i processi di cambiamento e di innovazione digitale in azienda. Spesso ha esperienze pregresse nel mondo della data science e dell’analytics. Questa prima famiglia, in Italia, è minoritaria.

Il secondo ramo di CDO è quella degli ex CIO o Chief Information Officer , capaci di evolvere o di reinventarsi. Il loro background tecnologico affonda nell’architettura dei dati.

La terza famiglia invece è quella del CFO o Chief Financial Officer con competenze di business, per valorizzare il dato e il performance management.

Percorso di studi da seguire per diventare Chief data Officer

Oggi il percorso per diventare Chief Data Officer prevede una laurea in ingegneria gestionale, dove il futuro CDO studia già data management ovvero modernizzazione dei dati, architettura dei dati, data quality. Ma la figura professionale del CDO potrebbe partire da data analyst con competenze di reportisca e programmazione.

Da un decennio, il Campus di Cremona del Politecnico di Milano propone un percorso di formazione avanzata triennale, chiamata Percorsi di Eccellenza, relativa al corso di laurea in ingegneria informatica o gestionale.

Tuttavia, al di là del percorso di studi, il Chief Data Officer deve possedere skill multidisciplinari, in cui le competenze tecnologiche convergono con le conoscenze dei processi aziendali e confluiscono in una mentalità business-oriented, capace di interpretare le dinamiche di collaborazione aziendale.

Il CDO lavora a stretto contatto con vari dipartimenti, come marketing, IT, risorse umane e operazioni, per garantire l'allineamento delle strategie digitali e stimolare la collaborazione interfunzionale.

Le aziende che assumono un CDO

Secondo l’associazione DAMA, oggi il CDO è una figura presente nel 95% delle imprese che seguono un approccio data-driven.

Molte aziende di diverse dimensioni e settori assumono Chief Digital Officer (CDO) per guidare la loro trasformazione e strategia digitale. Alcuni esempi includono:

  1. Aziende tecnologiche: Google, Amazon, Microsoft e Facebook assumono CDO per guidare l’innovazione e mantenere una posizione di leadership nel settore tecnologico.
  2. Finanza: banche, istituti di credito e società di servizi finanziari sono fortemente interessate alla trasformazione digitale per migliorare l’esperienza del cliente e adeguarsi ai cambiamenti del settore. Esempi di queste aziende includono JPMorgan Chase, Citigroup, HSBC, Visa e Mastercard.
  3. Retail: l’evoluzione del commercio elettronico e la digitalizzazione del settore retail richiedono competenze numeriche e digitali avanzate. Aziende come Amazon, Walmart, Target e Best Buy sono solo alcuni esempi di aziende che assumono CDO per guidare la loro strategia digitale.
  4. Media: aziende come Disney, Netflix, Hulu e BBC assumono CDO per guidare la loro strategia digitale e sfruttare le opportunità offerte dai nuovi mezzi di comunicazione.
  5. Aziende manifatturiere: alcune grandi aziende manifatturiere stanno affrontando la trasformazione digitale per migliorare l’efficienza dei processi produttivi e sviluppare nuovi modelli di business. Ad esempio, General Electric, Siemens, Bosch e Schneider Electric sono alcune delle aziende che hanno investito nella figura del CDO.

Perché le aziende necessitano di uno Chief digital officer

Questi sono solo alcuni esempi e non è un elenco esaustivo. La necessità di un CDO può essere riscontrata in molte industrie in cui la trasformazione digitale e l’innovazione sono diventate prioritarie.

Le aziende che hanno in organico un CDO sono dunque quelle che hanno messo a punto una strategia dei dati e dei big data. Le aziende data-driven sono quelle in grado di prendere decisioni basate sui dati, anche in real-time.

Dati e analytics sono centrali per la trasformazione digitale delle aziende, soprattutto per migliorare i processi, l’efficienza dei costi, la strategia, il cambiamento, focalizzandosi sulla sicurezza delle applicazioni.

La data analytics ha come principale obiettivo quello di ricavare vantaggi competitivi perfezionando la customer experience e realizzando nuovi modelli di business, aumentando la produttività e aumentando l’efficienza, oltre ad accelerare e ottimizzare i processi di decision-making.

I dati, anche raccolti da sensori e dispositivi IoT, sono caricati sul cloud per l’analisi, quindi li elabora e li archivia ed effettua il backup. I dati possono infatti avere anche utilizzi futuri ed essere impiegati a fini di ricerca e sviluppo.

 Il CDO promuove l'innovazione all'interno dell'azienda, identificando nuove opportunità di mercato, esplorando tecnologie emergenti e scoprendo nuovi modelli di business digitali.

L’obiettivo del Chief data officer: gestione data-driven dell’azienda

Secondo la ricerca di Denodo, le imprese sono inclini e pronte ad implementare un approccio data-driven, anche se meno di due su dieci ha compiuto la trasformazione. Tuttavia oltre otto imprese italiane su dieci stanno comunque percorrendo questo iter che conduce a dinamiche di decision-making basate sui dati.

Dallo studio si fa largo la vocazione delle aziende alla gestione data-driven. Il 42% degli intervistati ha già intrapreso un iter di trasformazione guidata dai dati. Invece, il 24%, pur avendo avviato il percorso, ha intrapreso la fase che precede l’implementazione del processo.

Le aziende data-driven puntano a migliorare l’efficienza operativa, a rispondere alla domanda di mercato più agilmente e rapidamente e a moltiplicare le opportunità di business; inoltre intendono migliorare la customer experience, rispettando norme e regolamenti, tagliando rischi ed errori, oltre a diventare più competitive e a perfezionare il processo di vendita.

Quali barriere deve superare il CDO in azienda

Il Chief Data Officer, da questo punto di vista, deve aiutare le imprese e le organizzazioni a superare alcuni ostacoli, per trasformarsi in aziende data-driven. Per esempio la dispersione dei dati ostacola l’accesso e la consapevolezza.

La mancanza di strutture per la gestione dei dati rappresenta un’altra barriera. Altri ostacoli sono: l’eccessiva dipendenza dall’IT, che frena un uso self-service dei dati; l’assenza di un modello semantico unico, per attribuire un significato ai dati stessi da rendere esplicito e da essere consultabile; la cultura del dato, oggi scarsamente incline alla condivisione.

Obiettivi di un’azienda data-driven

Oggi la trasformazione digitale è una data-driven transformation. In questo contesto tutto si muove sempre più rapidamente e presenta spesso cambiamenti repentini. In questo scenario il CDO ha la consapevolezza che ciascuna decisione aziendale deve essere puntuale, accurata, affidabile, tempestiva e basta su un utilizzo sapiente dei dati a disposizione. Ciò si raggiunge tramite una reale democratizzazione del patrimonio informativo, in grado di offrire le informazioni giuste alle diverse tipologie di utenti, assicurando allo stesso tempo security e governance.

L’adozione di un approccio data-driven deve poi rispettare la normativa e le politiche interne. L’ideale sarebbe gestire i dati nelle imprese, in strutture ad hoc e seguendo una data governance, con regole e metodologie condivise. Una gestione omogenea dei dati consentirebbe una condivisione reale, da raggiungere attraverso un team centralizzato e aderendo a linee guida comuni di regole.

Per massimizzare la valorizzazione dei dati, occorre gestirne l’intero ciclo di vita, spaziando dalla rilevazione fino al consumo da parte degli utenti.

La cultura del dato per il CDO e per le aziende

Solo una cultura del dato permette la creazione di policy adeguate e l’istituzione di strutture organizzative dedicate, abilitando un processo di selezione dei dati, aggregazione, data delivery. L’obiettivo è far sì che le aziende abbiano a disposizione un catalogo di dati non solo a

scopo informativo, ma anche con un livello di autonomia per assemblare i dati presenti, producendone di nuovi e operando in modalità self-service.

In un’azienda data-driven, utenti ed applicazioni devono poter accedere immediatamente e facilmente a tutti i dati di cui necessitano, a prescindere dalla localizzazione, dal formato e dalla loro complessità tecnologica, sintattica e semantica per un approccio sempre più fondato sui dati.

Quanto guadagna un Chief Data Officer

Il Chief Data Officer (CDO) guadagna circa un 20% in più del data scientist. Lo stipendio varia tra i 50-80 mila euro per una figura junior e gli 80-120 mila per una figura senior. Le cifre dipendono fortemente dalle dimensioni aziendali. In media il CFO guadagna un 30% in più del CDO, mentre il CEO in genere guadagna un 20% in più del CFO.

Il salario di un Chief Digital Officer può variare notevolmente in base a diversi fattori, come dimensione e settore dell'azienda, localizzazione geografica, esperienza e competenze del professionista stesso

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