ANALISI

Digital banking: come abbandonare i sistemi legacy e accelerare la trasformazione digitale



Indirizzo copiato

Secondo McKinsey, le banche convertono in valore aggiunto solo una modesta frazione di ogni dollaro speso in tecnologia, che è la chiave per ridefinire la strategia bancaria. Molte istituzioni finanziarie faticano ancora a tradurre questa leva in valore aziendale. Un approccio efficace può essere la “modernizzazione progressiva”

Pubblicato il 7 dic 2023

Alessandro Fragapane

Country manager Italia di Backbase



Data Economy: verso il Data Governance Act (DGA)

Oggi, la svolta tecnologica rappresenta la chiave per acquisire un vantaggio competitivo e ridefinire la strategia bancaria. Nonostante ciò, molte istituzioni finanziarie si scontrano con difficoltà pratiche quando cercando di trasformare la potenza della tecnologia in valore aziendale. Secondo McKinsey, solo una modesta parte di ogni investimento in tecnologia si traduce in un reale valore aggiunto per le banche. Quali sono gli ostacoli principali a questo traguardo?

Un ruolo significativo è attribuibile ai sistemi legacy, una volta pilastri di stabilità e continuità, ma ora diventati complessi da utilizzare e rigidi. Questi sistemi, pur essendo stati fondamentali in passato, possono ora rivelarsi un ostacolo, generando problemi tecnici che frenano il progresso e l’innovazione nel settore bancario.

I principali problemi dei sistemi legacy

Tra i principali problemi, i sistemi legacy spesso non sono dotati di pipeline di distribuzione automatizzate, integrazione continua, pratiche DevSecOps e framework di test robusti. Questa carenza limita notevolmente l’agilità e la tempestività nell’introduzione di aggiornamenti software e nuove funzionalità. Inoltre, il processo manuale associato a tali attività risulta dispendioso in termini di tempo e suscettibile a errori.

Inoltre, quando si integrano sistemi legacy con nuove applicazioni, servizi di terze parti o tecnologie emergenti, i processi diventano complessi. La mancanza di standardizzazione delle interfacce e dei protocolli rende necessario gestire soluzioni personalizzate e integrazioni specifiche per la banca, rendendole quasi impossibili da migrare durante tentativi di modernizzazione.

I sistemi legacy dimostrano, dunque, come molte banche italiane abbiano fatto investimenti importanti raggiungendo anche un buon livello di maturità tecnologica; tuttavia, l’architettura applicativa sottostante è spesso molto articolata e meno agile di quanto servirebbe. L’obiettivo attuale delle banche italiane consiste nell’affrontare uno sforzo economico fondamentale affinché le attuali architetture applicative IT non costituiscano un ostacolo al progresso e all’innovazione.

Una soluzione: la “modernizzazione progressiva”

Una soluzione proposta è la “modernizzazione progressiva”, un approccio modulare che migliora le infrastrutture senza richiedere la sostituzione delle attuali tecnologie bancarie. Questo metodo inizia individuando le aree di criticità e implementando miglioramenti step by step, concentrandosi su elementi come l’esperienza del cliente e l’efficienza dei dipendenti. Si tratta di un processo modulare completo che ottimizza l’uso di tempo e risorse, riduce le complessità e accelera la distribuzione del software.

Inoltre, concentrarsi su un singolo passo alla volta permette di ancorare saldamente le priorità della banca all’esperienza del cliente, un aspetto fondamentale nell’attuale era del settore bancario.

Chiaramente, per attuare questa strategia è necessario adottare un modello di piattaforma specifico, ma lavorando con il partner tecnologico adatto, il processo risulta meno impegnativo di quanto si potrebbe pensare. Ristrutturando il proprio modello operativo, l’istituto finanziario diventa in grado di sfruttare le proprie capacità intrinseche, rendendole riutilizzabili e interoperabili. Questo si traduce in una sorta di “fabbrica digitale”, con team più agili ma altamente qualificati, che collaborano su un’architettura standardizzata e un’infrastruttura automatizzata.

Conclusioni

In sostanza, l’approccio di “modernizzazione progressiva” massimizza l’utilizzo delle attuali applicazioni senza stravolgerle: le banche possono cominciare implementando una singola funzionalità e poi espandere il ventaglio di servizi, tutti basati sulla stessa tecnologia e quindi integrati senza soluzione di continuità con quanto già esistente.

Dopotutto, l’unica via che le banche hanno per distinguersi davvero dalla concorrenza è attraverso un’innovazione costante e graduale. Questo approccio non solo consente di offrire un’esperienza clienti migliorata, ma prepara anche le operazioni quotidiane per affrontare le sfide future.

Articoli correlati

Articolo 1 di 3