Platform as a Service, chiave per le aziende che vogliono produrre il software

Secondo la società di ricerche IDC, entro il 2023 una grande organizzazione europea su quattro intende diventare anche produttrice, non solo utilizzatrice, di applicazioni

Pubblicato il 13 Mag 2021

John Gazal

Vicepresidente Southern Europe e Brasile OVHcloud

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I principali analisti sono concordi nell’evidenziare un trend importante: le aziende, oltre a utilizzare le applicazioni software, intendono anche costruirle. In questo contesto, il PaaS (Platform as a Service) rappresenta l’approccio migliore e più veloce e il data base rappresenta un elemento chiave per tutte le applicazioni.

Poiché le organizzazioni stanno facendo migrare un numero sempre maggiore di applicazioni business-critical verso il cloud, sono più che mai prudenti nel proteggere i dati che alimentano queste applicazioni.

Cloud e aziende, da utilizzatrici a produttrici

La società di ricerche IDC prevede che una grande organizzazione europea su quattro intende diventare anche produttrice, non solo utilizzatrice, di software entro il 2023. Queste aziende, comprese quelle in settori altamente regolamentati, devono essere in grado di potersi focalizzare sulla creazione di soluzioni e sulla veloce innovazione in ambiente cloud, pur rimanendo conformi alle normative.

Allo stesso tempo, una ricerca di mercato realizzata da Forrester rileva che solo il 20% delle app aziendali viene eseguito in cloud. La modernizzazione delle applicazioni e dei processi aziendali principali, la creazione di nuove app e la riorganizzazione delle infrastrutture sono pertanto una sfida che deve essere affrontata ora per le aziende che puntano all’efficienza, alla competitività e alla scalabilità delle loro infrastrutture.

È necessario evidenziare come sussistano tuttora alcuni punti dolenti per le organizzazioni, quale ad esempio la complessità interna, in particolare considerando che la maggior parte dei database è ancora gestita in loco: secondo le stime di Gartner entro il 2025, il 75% di tutte le banche dati sarà distribuito o migrato a una piattaforma cloud.

Ed è in questo contesto che si colloca la cooperazione tra OVHcloud e MongoDB. La recente partnership tra le due aziende si rivolge a un vasto pubblico di aziende clienti, comprese quelle di settori altamente regolamentati, come la sanità, la finanza e il settore pubblico, per consentire loro di gestire al meglio l’innovazione più avanzata delle app in cloud, mantenendo al contempo il controllo esclusivo sui dati e attenendosi alle più rigorose iniziative di sovranità digitale, come Gaia-X.

platform as a service

La composizione di Gaia-X

Platform as a Service, la migrazione verso il cloud

Oggi, un numero sempre crescente di organizzazioni sta facendo migrare infrastrutture e software, compresi i database, verso servizi gestiti in cloud. L’obiettivo di queste migrazioni è di poter sfruttare i vantaggi di agilità insiti nel cloud computing e permettere ai propri sviluppatori di concentrarsi sulla creazione di valore, non sulla sola amministrazione del database.

Nello specifico, l’accordo fra le due aziende consente di coniugare le piattaforme di database di MongoDB specificamente dedicate agli sviluppatori con le infrastrutture cloud sicure, con l’obiettivo di abilitare l’innovazione e la governance dei dati in Cloud.

Questa partnership porta sul mercato una proposta di Platform as a Service che permette ai clienti di proteggere le loro risorse nel rispetto delle normative europee grazie a un cloud sicuro e affidabile, accelerandone al contempo il ritmo di innovazione, grazie all’utilizzo della piattaforma di database leader per lo sfruttamento dei dati.

MongoDB-as-a-Service su OVHcloud è stato sviluppato su basi di sicurezza e privacy, così che le organizzazioni possano bilanciare la loro necessità di innovazione con la sovranità dei dati e la conformità alle leggi e ai regolamenti di ciascun settore. L’architettura di sicurezza end-to-end offre caratteristiche avanzate come la crittografia a livello di singolo campo lato client, diritti di accesso rigorosi, l’auditing e le policy di data placement. Tutto ciò garantisce la piena conformità alle vigenti normative sui dati (GDPR), e un allineamento con altre iniziative aperte, trasparenti e di sovranità digitale, tra cui GAIA-X.

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