Normative europee

Dati e sostenibilità: le sette sfide chiave dell’Esg reporting

Per la società di consulenza italiana Iconsulting sono: Commitment, governance, regulation, Data Quality, Automation, Data e Meta Management e innovation

Pubblicato il 27 Set 2023

Dati e sostenibilità: le sette sfide chiave dell’Esg reporting

La società di consulenza italiana Iconsulting ha stilato le sette sfide chiave dell’ESG Reporting.

In vista dell’imminente Direttiva europea Csrd, ecco gli aspetti che ogni azienda dovrebbe fronteggiare per la redazione del resoconto.

Le 7 sfide dell’Esg reporting

L’Esg reporting è un’operazione che richiede pianificazione e monitoraggio costante day-by-day. Iconsulting ha dunque compilato i sette aspetti chiave dell’ESG Reporting che le imprese dovrebbe affrontare per realizzare il resoconto.

Le 7 sfide sono: Commitment, governance, regulation, Data Quality, Automation, Data e Meta Management e innovation.

I dettagli

Commitment significa rendere consapevoli le persone dell’effetto che esercitano attraverso il proprio operato. La governance prevede che gli stakeholder interni contribuiscano – come un team unico – ad adottare la strategia ESG, sia in fase di raccolta dei dati a supporto dei processi di monitoraggio, sia nella loro analisi per ottimizzare i processi interni.

In ambito regulation, la flessibilità è parola chiave per affrontare le modifiche legislative e i cambiamenti nella strategia aziendale. Serve un grande impegno per adattare il lavoro sui framework precedenti alle nuove direttive europee.

I dati a supporto dei processi sono spesso imprecisi o interpretati e non risiedono all’interno dei sistemi,. Dunque è preferibile gestire la data quality fin da subito, per evitare uno sforzo maggiore in fase di reporting.

Abilitare un processo per cui i dati, derivanti dalle più varie fonti aziendali, siano certificati e soggetti a controllo prima di entrare nel reporting, è una fase fondamentale. Infatti permette di raggiungere un sistema senza incongruenze ed errori. Tuttavia la qualità del dato non riguarda soltanto la sua esattezza, ma occorre classificare le informazioni aziendali in maniera corretta secondo la definizione dei framework ESG.

Inoltre i processi ESG raccolgono dati su tutto l’operato dell’azienda e riguardano molte sorgenti informative, alcune delle quali non strutturate. Bisogna dunque puntare sull’automation, ponendo limiti al livello di manualità nell’acquisizione dei dati necessari per rendere sempre più automatizzato e rapido questo percorso coi diversi attori.

Le ultime due sfide dell’Esg reporting

I processi di raccolta e rendicontazione data intensive richiedono Data e Metadata Management, una gestione strutturata dei dati multi-sorgente. In presenza di diversi attori e varie fonti informative, articolate e non, tutto esige documentazione, tracciamento e impostazione. Deve risultare intelligibile agli stakeholder interni ed esterni e alle figure aziendali che usano i dati per definire i KPI.

L’ESG reporting infine non è un obbligo normativo, ma anche un’opportunità per i processi interni in evoluzione. L’obiettivo è quello di ricavare un beneficio concreto con i consumatori che diventano shareholder del valore generato nella sostenibilità.

La nuova Direttiva europea Csrd

L’applicazione della nuova Direttiva europea Csrd (Corporate Sustainability Reporting Directive), che sancisce l’obbligo di pubblicazione dei dati sull’impatto delle attività aziendali su ambiente, è imminente.

Nel dicembre 2022 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la nuova Direttiva europea Csrd sulla rendicontazione societaria di sostenibilità che stabilisce l’obbligo di pubblicare bilanci non finanziari e i dati sull’impatto delle proprie attività su ambiente, persone e pianeta per grandi aziende di interesse pubblico. Si tratta di quelle con più di 500 dipendenti, grandi imprese, aziende quotate, ad eccezione delle microimprese e imprese extracomunitarie.

“Il rating ESG rappresenta oggi un fattore determinante per le organizzazioni tanto che le scelte di investimento includono sempre più spesso tra i propri criteri decisionali la sostenibilità”, commenta Vasil Tabaku, Director di Iconsulting: “Iconsulting supporta le aziende nel percorso trasformativo verso la sostenibilità con una propria solution che permette non solo di gestire in modo efficiente ed efficace le esigenze di monitoraggio ma anche di introdurre innovazione nei processi interni e verso gli stakeholder esterni”.

“Iconsulting, da sempre al fianco delle aziende nell’implementazione della data governance, rinnova ancora una volta il proprio impegno favorendo il raggiungimento degli obiettivi in ottica ESG. Un contributo questo che permetterà di ottenere un vantaggio sia in termini di impatto ambientale, sia di crescita per le imprese sul lungo periodo”, conclude Vasil Tabaku.

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