Lo sprint del Cloud: grandi imprese italiane conquistate dalla “nuvola”

I dati della nuova ricerca Idc per NetApp: il numero delle aziende che sceglieranno nei prossimi 12 mesi il public o private cloud per spostare le proprie risorse IT, dai server allo storage fino al networking, è destinato a raddoppiare.

Pubblicato il 07 Nov 2018

Le previsioni 2023 secondo NetApp

Le aziende italiane sono sempre più orientate a spostare in direzione del Cloud le proprie infrastrutture IT: così se oggi a scegliere il public o private cloud per i server, lo storage, il networking e i servizi corrispondenti sono il 22,5% delle società, nell’arco dei prossimi 12 mesi questo numero è destinato pressoché a raddoppiare, per arrivare a toccare quota 43%. E’ quanto emerge dai risultati dello studio commissionato da NetApp ad Idc, che ha coinvolto un campione di 150 grandi imprese italiane tra i mesi di settembre e ottobre, di cui si è parlato oggi all’evento “The power of data-driven transformation” alla Terrazza Martini di Milano.

Alla base dell’evento c’è la constatazione che l’evoluzione degli ambienti It sia una priorità nel momento in cui si affronta la digital transformation, man mano che la gestione diventa più complessa e allo stesso tempo crescono le aspettative su disponibilità e prestazioni dei servizi offerti. “Collezionare grandi volumi di dati e analizzarli potrebbe infatti non essere più sufficiente per quelle imprese i cui clienti si aspettano interazioni e risposte quasi in tempo reale  – spiega Idc in una nota – In aggiunta, la digital transformation sta imponendo ai CIO di dedicare sempre più risorse allo sviluppo di nuove soluzioni digitali invece che insistere sui sistemi esistenti”.

Se così da una parte oggi aumentano in generale gli investimenti in tecnologie questo avviene principalmente nella direzione di soluzioni iperconvergenti e software-defined, per creare ambienti cloud-ready e ridurre la complessità delle infrastrutture IT, consentendo alla funzione IT di focalizzarsi su progetti a valore per il business.

“Da sempre considerato lo strumento principale per supportare le aziende nella ricerca di agilità, flessibilità e time-to-market – conclude Idc – il cloud vede la sua naturale evoluzione nella modalità di fruizione ibrida, caratterizzata dal continuo e costante dialogo tra servizi privati e pubblici. E in questo ambiente ibrido, i dati devono essere liberi di muoversi, lasciando la massima indipendenza di scelta all’IT e garantendo il massimo livello di sicurezza”.

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