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Kubernetes 2023: diminuisce il fai-da-te, la sicurezza è priorità

Le aziende puntano a gestire un unico pannello di controllo a prescindere dal cloud provider, ridurre i costi operativi e aumentare la postura della sicurezza degli ambienti cloud native

Pubblicato il 29 Mag 2023

Report State of Kubernetes 2023

Dal Report State of Kubernetes 2023 emerge che scende l’utilizzo di K8s fai-da-te (Kubernetes è anche detto K8s). Intanto la sicurezza svetta al primo posto, ma continuano le sfide di implementazione e gestione.

Ecco come gestire un unico pannello di controllo a prescindere dal cloud provider. Oltre a ridurre i costi operativi e aumentare la postura della sicurezza degli ambienti cloud native.

Persistono infine le sfide legate all’implementazione e alla gestione di Kubernetes. Le aziende infatti lamentano l’inadeguatezza dell’esperienza e delle competenze interne.

Report State of Kubernetes 2023: i dati

Gli sviluppatori che usano Kubernetes DYI sono passati dal 28% nel 2020 al 16% nel 2023. Il calo evidenzia la mancanza di esigenze uniche a livello di infrastruttura. Inoltre, l’84% delle aziende non punta ad avere Kubernetes in prima persona e preferisce delegare ad altri, come i fornitori, l’assemblaggio e il mantenimento degli aggiornamenti di Kubernetes. Non vede il valore del possesso.

La sicurezza inoltre è la preoccupazione principale. Per i team che implementano e gestiscono Kubernetes (97%), spiccano i problemi di sicurezza legati all’utilizzo di Kubernetes: le configurazioni/ esposizioni errate (55%), l’applicazione di policy coerenti tra cluster e team (42%), i CVE non patchati nella distribuzione Kubernetes (42%) e la protezione delle immagini dei container in una pipeline CI/CD (40%).

Quasi tutti gli intervistati puntano ad investire in servizi o supporto a pagamento per Kubernetes. Mettono la sicurezza al primo posto dell’elenco delle cose da fare.

L’indagine

“Le tecnologie cloud native sono sempre più pervasive e trasformative”, commenta Salvatore Incandela, Senior Manager Tanzu Solutions Engineering di VMware: “Trovo particolarmente interessante l’emergente adozione nei contesti edge, e ne trovo riscontro in particolare nel contesto italiano, sia nell’ambito della Pubblica Amministrazione che nel privato”.

“Queste tecnologie abilitano scenari innovativi e semplificano la distribuzione delle applicazioni nei punti periferici delle architetture dei clienti pur mantenendo una gestione e controllo centralizzati. Questo elemento si aggiunge alla tendenza delle aziende di utilizzare uno o più provider Kubernetes che rende prioritaria la necessità di implementare degli strumenti di gestione che consentano di avere un unico pannello di controllo che prescinde dal cloud provider, che ottimizzi i costi operativi e sia in grado di migliorare la postura della sicurezza degli ambienti cloud native”, conclude Salvatore Incandela.

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