Cognitive Marketing, la nuova frontiera dei dati smart

Il cognitive computing è un grande alleato del marketing a patto di saperne sfruttare a pieno le potenzialità. Ecco la ricetta per una Digital Reinvention a tinte AI firmata da IBM Institute for Business Value e Oxford Economics

Pubblicato il 01 Set 2017

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Il Cognitive Computing è un grande alleato delle attività di marketing. Consente infatti di estrarre dai dati un valore aggiunto strategico, in grado di indirizzare l’operatività quotidiana verso prospettive inedite. A patto di saper sfruttare la tecnologia nel modo migliore. Uno studio di IBM Institute for Business Value (IBV) intitolato “From data deluge to intelligent insights: Adopting cognitive computing to unlock value for marketing and sales”, condotto con Oxford Economics, prova a tracciare la retta via, raccomandando ai Chief marketing officer e ai sales leader alcuni accorgimenti.

Fare spazio alle soluzioni cognitive nella strategia di Digital Reinvention

Aziende di diversi settori, spiega il report, stanno reinventando l’esperienza del cliente con una varietà di tecnologie digitali, dalle app mobile all’Internet of Things fino alla realtà virtuale. Strumenti e soluzioni che producono dati strutturati e non, pensati per informare le aziende su preferenze, comportamenti e atteggiamenti individuali dei clienti. I dirigenti di marketing, non a caso, hanno elencato i “customer insight” come mezzo primario per poter utilizzare le soluzioni cognitive per migliorare la customer experience. Anziché concepire le soluzioni cognitive come un’iniziativa completamente separata, CMO e responsabili vendite le devono considerare come parte integrante della loro strategia digitale.

Migliorare skill di business dei dipendenti, non solo le loro capacità analitiche

Le competenze hanno un ruolo chiave nei processi di trasformazione che coinvolgono le tecnologie cognitive. Non solo quelle dei talenti che entrano in azienda, ma anche dei dipendenti. Poiché le tecnologie cognitive si occupano della questione analitica, spiega il rapporto, nelle divisioni marketing e vendite servirebbero più persone con un’ampia prospettiva della strategia e dei piani dell’azienda. I professionisti in grado di distinguere più facilmente le implicazioni aziendali derivanti dai cognitive insight hanno bisogno di una forte capacità decisionale, nonché una comprensione empatica dei propri clienti per garantire costantemente la promessa del marchio delle loro aziende.

Rendere le soluzioni cognitive un’ottima opportunità per collaborare e rinnovarsi

L’implementazione di soluzioni di Cognitive Computing per marketing e vendite permette un maggior allineamento tra CMO, responsabile vendite e numerose figure apicali (dal Chief information officer al CTO passando per il Chief data officer e il Chief digital officer). Le soluzioni cognitive utilizzate dai professionisti di marketing e vendita, aggiunge il rapporto, potrebbero anche allineare il servizio clienti, la Supply Chain, lo sviluppo del prodotto, le risorse umane e la formazione, nonché le operation e la finanza. Un passaggio che aiuta a progettare nuovi processi di condivisione dati e idee innovative in organizzazioni che lavorano solitamente a compartimenti stagni.

Iniziare in piccolo, se necessario. Ma comunque cominciare

Molti responsabili di marketing e vendite temono che il passaggio alle soluzioni cognitive richieda l’eliminazione e la sostituzione di strumenti e processi già utilizzati per analizzare i dati dei clienti e migliorare le esperienze dei clienti. Un timore infondato, visto che esistono numerose tipologie di soluzioni cognitive, dalle funzionalità migliorate per la personalizzazione al content tagging, che i responsabili marketing e vendite possono implementare in più fasi per affrontare sfide specifiche. Inoltre, spesso tali soluzioni possono essere integrate nelle piattaforme cloud e nei sistemi di gestione dei dati aziendali esistenti. Iniziando in piccolo, le società possono beneficiare da subito del Cognitive e decidere come meglio ampliarne l’attuazione nel tempo.

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