L’autonomous business intelligence targata Sinfo One

L’intelligenza artificiale dell’Autonomous datawarehouse di Oracle rende possibile l’accesso a servizi di qualità enterprise anche alle Pmi

Pubblicato il 11 Nov 2020

change management analytics

La business intelligence, intesa come utilizzo intensivo dei dati a disposizione per ottimizzare le scelte di business, è impiegata da decenni dalle imprese per acquisire un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza. Ultimamente, per effetto dell’irrompere delle nuove tecnologie digitali, la business intelligence sta cambiando pelle, tanto che sempre più spesso si parla di Autonomous Business Intelligence. “Quando si impiega il termine autonomous si fa riferimento all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per aiutare l’essere umano a svolgere i suoi compiti, come ad esempio nel caso della guida autonoma. Nel caso della BI occorre considerare che si tratta di un campo che presuppone diverse attività che precedono l’analisi vera e propria: parliamo della raccolta, stoccaggio e gestione di grandi moli dei dati. Se un sistema di BI fosse un’automobile, i passaggi precedenti all’analisi sarebbero il motore, quello che cioè che rende possibili le performance della vettura”, evidenzia Mirko Menecali, Senior manager di Sinfo One.

Servizi da grande impresa a disposizione delle Pmi

Che nel campo dell’autonomous BI ha deciso di fare riferimento a un gigante del settore come Oracle, che con il suo Autonomous Datawarehouse sta riscrivendo le regole della gestione dei dati a fini di business. “Avere a disposizione un autonomous datawarehouse è fondamentale, perché rende disponibili a tutti delle tecnologie in realtà già presenti sul mercato (come gli elaboratori exadata), ma che erano sostanzialmente appannaggio soltanto delle grandi organizzazioni. Soltanto queste ultime, infatti, avevano la possibilità di contare su un’infrastruttura e dei sistemisti in grado di far funzionare queste macchine al meglio. Oracle, al contrario, ha embedizzato queste tecnologie in un servizio web e cloud, mettendoci sopra l’intelligenza artificiale: quest’ultima sostituisce il classico lavoro del sistemista nel percorso e nelle attività di ottimizzazione, permettendo così di far correre al meglio il database. Un servizio che, tra l’altro, può essere acquistato anche per singole parti, tanto da essere accessibile persino a delle startup”.

Il nuovo concetto della Data Discovery

Un altro punto di forza dell’Autonomous Datawarehouse risiede nella Data Discovery, ossia nella possibilità di esplorare i dati dialogando liberamente con il sistema. Occorre infatti considerare che sino a qualche tempo fa i sistemi di business intelligence erano predeterminati, ovvero le analisi effettuabili erano limitate e stabilite in anticipo. Al contrario, la Data Discovery mette a disposizione degli strumenti che offrono a un utente la possibilità di muoversi più liberamente per effettuare delle analisi sui dati in modo autonomo. Lo stesso Database Oracle è in grado di interpretare le richieste e impostare le dashboard autonomamente, agendo quasi come un consulente iper specializzato. Il risultato finale è quello di avere accesso a delle performance di BI di primo livello senza avere bisogno di avere dietro l’infrastruttura di una multinazionale. Ovviamente questo requisito è fondamentale per lo sviluppo di progetti di qualità nelle Pmi. “ I progetti di BI raramente vengono svolti con un approccio a cascata: non sempre è infatti possibile pianificare ex ante tutte le tecnologie che saranno necessarie a un determinato progetto. Spesso e volentieri si parte da una piccola base, che poi può crescere in itinere. Questo percorso progettuale viene molto facilitato dall’approccio tecnologico di Oracle, che mette a disposizione tutti i singoli “mattoni” che potrebbero servire per lo sviluppo di un progetto di BI. Si tratta di un enorme vantaggio anche per il cliente, che spesso ha necessità di risolvere velocemente i propri problemi di business”. A supporto dei clienti finali, Sinfo One può mettere sul piatto anche un notevole supporto, grazie alla presenza di venti esperti nell’ambito BI, metà dei quali certificati per l’ecosistema Oracle.

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